Aspirina nella malattia aterosclerotica periferica


La malattia aterosclerotica periferica è caratterizzata da un lento e progressivo sviluppo di ischemia tissutale in uno o entrambi gli arti inferiori, conseguente a un processo di aterosclerosi delle arterie dirette alle estremità, la cui manifestazione clinica più comune è manifestata dalla claudicatio intermittens. Questa condizione si associa ad un aumento del rischio di malattia cardiovascolare ischemica da 2 a 5 volte. Oltre all’astensione dal fumo e l’invito a camminare, devono essere controllati altri fattori di rischio che possono peggiorare tale condizione (iperlipidemia, ipertensione, diabete etc.). L’efficacia di Acido Acetilsalicilico ( ASA, Aspirina ) nella prevenzione secondaria in pazienti con malattia aterosclerotica degli arti inferiori è controversa. Secondo alcuni Autori non è possibile sostenere che il trattamento anti-aggregante determini benefici clinici in termini di prevenzione di eventi maggiori, quali infarto miocardico , ictus e morte su base vascolare. Altri invece suggeriscono che l’ASA è efficace, anche in presenza di malattia vascolare periferica asintomatica. Nelle vasculopatie periferiche ad alto rischio cardiovascolare l’ASA è comunemente prescritta a dosaggi di 75-100 mg/die. ( Xagena2000 )

Fonte: Bollettino d’Informazione sui Farmaci, 2000  


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